Oggi l’intervista del dott.Assi sulle pagine dell’edicola del 13 aprile 2022.
«U n recente rapporto Censis sul welfare aziendale ha scattato la fotografia di un settore in evidente espansione: in aumento i dipendenti coinvolti, più alto il livello di conoscenza tra i lavoratori, in crescita la consapevolezza del contributo che questo strumento può fornire a una più alta qualità della vita». A dirlo è Giovanni Assi, consulente del lavoro tranese e consigliere nazionale di Unimpresa che sarà presente il prossimo 30 maggio nella Sala Capitolare del Senato della Repubblica al convegno sul welfare nell’era post-Covid. «Sono sempre più le aziende di piccole dimensioni che si affacciano quotidianamente a tale istituto – spiega Assi -. Oltre il 64% delle Pmi ha superato il livello iniziale di welfare. In sei anni le imprese con un livello elevato sono più che raddoppiate, passando dal 9,7% del 2016 all’attuale 21 per cento». Il convegno sarà organizzato in un momento cruciale per l’economia italiana, ovvero in un periodo di ripresa rispetto allo stallo causato dalla pandemia. Ed è proprio l’emergenza sanitaria ad aver rivoluzionato il mondo del lavoro: «La pandemia ha reso evidente alle aziende che è impossibile fare profitto a lungo termine senza tutelare la salute e il benessere dei propri dipendenti. Le aziende devono, e lo stanno già facendo, per la verità, pensare a nuove strategie di tutela del benessere dei dipendenti, tramite nuove tipologie di benefit. Siamo nell’era del lavoro agile e sarà sempre più necessario investire maggiormente sui propri dipendenti». Oltre ad aver cambiato l’approccio del mondo del lavoro, la pandemia ha anche modificato la scala delle priorità per gli stessi dipendenti che richiedono una maggiore richiesta di autonomia: «La pandemia, inoltre, ha portato la salute in cima alla lista di priorità dei lavoratori, che vogliono sentirsi al sicuro. I benefit più richiesti nel post-Covid – dice Assi – sono i piani di assicurazione sanitaria familiare, seguiti dai bonus sulle performance individuali e da pacchetti di assicurazioni sanitarie personali». Per le stesse aziende risulta così importante scegliere la strada del welfare: «Erogare ai propri dipendenti in luogo della retribuzione servizi in welfare rappresenta un importante risparmio del costo del lavoro. Sono certo, inoltre, che le aziende che vorranno rimanere competitive in termini di recruiting non potranno più puntare solo sullo stipendio per differenziarsi, ma dovranno offrire anche una cultura aziendale, condizioni di lavoro e benefit».