L’emergenza coronavirus impatta direttamente sulle attività delle nostre aziende e sulle dinamiche che riguardano i loro lavoratori ed il Decreto Legge varato il 23 febbraio dal governo ha incrementato le possibilità in cui le attività lavorative possono essere condizionate da interventi di pubbliche autorità.
In queste ore il governo sta studiando una forma di protezione per quei datori di lavoro che si trovano a dover pagare i propri dipendenti senza poter godere delle loro prestazioni, nonché dover fronteggiare una quanto mai imprevista contrazione di lavoro.
Lo strumento principe sarà la cassa integrazione ordinaria, ma per intervenire anche sulle realtà più piccole si ragiona di far intervenire il Fondo d’Integrazione Salariale o la cassa integrazione in deroga. Il tavolo aperto al Ministero del Lavoro, con le parti sociali, si riaggiornerà martedì pomeriggio.
In attesa di interventi rapidi ed incisivi da parte del governo, vediamo da subito quali casi le nostre aziende potrebbero trovarsi a fronteggiare e come dovranno agire.
La priorità va data all’aggiornamento (eventuale) dei rischi che il datore di lavoro nell’ambito del Testo Unico sulla sicurezza sul lavoro (D.Lgs. 81/2008) peril quale ha l’obbligo di valutare costantemente i rischi per la salute e per la sicurezza sul lavoro e sulla base di tale valutazione, adottare tutte le misure idonee a ridurre l’esposizione al rischio. In questo caso l’azienda (non solo quella operante nelle zone dove ci sono stati dei casi di contagio) deve prima di tutto verificare se il DVR rimane adeguato oppure se va adattato alla nuova situazione adottando eventualmente misure concrete in grado di alzare il livello di sicurezza in azienda consultando innanzitutto il medico aziendale al fine di pianificare tutte le azioni concrete che devono essere messe in campo.
La seconda criticità da affrontare è lo stop alle attività, stop che può arrivare da autonoma decisione dell’azienda o autonoma decisione dei lavoratori oppure per ordine di autorità.
- Nel primo caso l’assenza è decisa autonomamente dall’azienda e dunque non imputabile al lavoratore, quindi dovrà essere retribuito dall’azienda (che potrà utilizzare gli ammortizzatori sociali laddove esistenti) che ha deciso di abbassare la serranda.
- Nel secondo caso ovvero quello in cui è il lavoratore che ha deciso di restare a casa per paura del contagio, la stessa dovrà essere giustificata dal lavoratore che dovrà usufruire (se ancora in possesso) di ferie o permessi, diversamente l’assenza si riterrà ingiustificata e come tale oltre a non essere retribuita, perseguibile dal punto di vista disciplinare.
- A seguito di ordinanza: Nel caso in cui i lavoratori non possano uscire di casa per una decisione della pubblica autorità, la norma prevede la casistica della impossibilità a recarsi al lavoro e in tale circostanza al lavoratore dovrebbe essere garantita la normale retribuzione, ed è in questi casi per i quali i consulenti del lavoro richiedono l’urgente emanazione di un provvedimento normativo che preveda la cassa integrazione anche per le aziende che non sarebbero coperte da tale strumento.
- Smart working: laddove la mansione ricoperta dal lavoratore lo consenta, è possibile ricorrere da subito allo Smart Working, una modalità di lavoro attraverso la quale il lavoratore può svolgere il proprio lavoro in remoto, a prescindere dunque dalla sua presenza presso il luogo di lavoro. Non è richiesto alcun accordo sindacale.
- L’assenza per quarantena stabilita dai presidi sanitari invece riguarda i lavoratori posti in osservazione, in quanto aventi sintomi riconducibili al virus. Questa ipotesi comporta l’assenza da parte del lavoratore e non vi è dubbio che in tale ipotesi lo stesso sia da considerarsi sottoposto a trattamento “latu sensu” sanitario e, pertanto, la sua assenza dovrà essere disciplinata secondo le previsioni contrattuali che riguardano l’assenza per malattia.
Per questi ed altri casi che si potessero presentare nel corso dell’attività aziendale, lo Studio Assi è a vostra disposizione e vi aggiornerà in tempo reale sui prossimi sviluppi.