Nidi è lo strumento con cui la Regione Puglia offre un aiuto per l’avvio di una nuova impresa con un contributo a fondo perduto e un prestito rimborsabile. L’obiettivo di Nidi è quello di agevolare l’autoimpiego di persone con difficoltà di accesso al mondo del lavoro. L’iniziativa viene attuata da Puglia Sviluppo S.p.A.

Il nuovo Avviso pubblicato sul Bollettino Ufficiale della Regione Puglia n. 147 del 28/12/17, sostituisce integralmente il bando attualmente in vigore

CHI PUO’ RICHIEDERE L’AGEVOLAZIONE?:

Possono richiedere l’agevolazione, se si intende avviare una nuova impresa oppure se si possiede un’impresa costituita da meno di 6 mesi e la stessa è inattiva. L’impresa dovrà essere partecipata per almeno il 50%, sia del capitale che del numero di socida soggetti appartenenti ad almeno una delle seguenti categorie:

  1. giovani con età tra 18 anni e 35 anni;
  2. donne di età superiore a 18 anni;
  3. soggetti che non abbiano avuto rapporti di lavoro subordinato nell’ultimo mese;
  4. persone in procinto di perdere un posto di lavoro riconducibili alle seguenti fattispecie:

4.1. i dipendenti di imprese poste in liquidazione o soggette a procedura concorsuale e i dipendenti delle imprese confiscate;

4.2. i dipendenti di imprese posti in mobilità, collocati in NASPI;

4.3. i dipendenti di imprese posti in Cassa Integrazione Guadagni o beneficiari di ammortizzatori sociali in deroga gestiti dalla Regione Puglia;

5. i titolari di partita IVA in regime di mono-committenza non iscritti al registro delle imprese che, nei 12 mesi antecedenti la presentazione della domanda                telematica preliminare, abbiano emesso fatture per un imponibile inferiore a 30.000 Euro verso non più di due differenti committenti;

6. i soci lavoratori e gli amministratori di cooperative sociali assegnatarie di beni immobili confiscati, ai sensi dell’Art.48, comma 3, lettera c del D.Lgs                         159/2011 e s.m.i.;

7. i soci e amministratori delle imprese, costituite in forma di società, che abbiano firmato l’atto di impegno nell’ambito del progetto finanziato dall’Avviso                   pubblico “PIN – Pugliesi Innovativi”.

Anche se rientrano nelle precedenti categorie, non sono considerati in possesso dei requisiti:

  • i pensionati;
  • i dipendenti con contratto a tempo indeterminato
  • coloro i quali siano stati, nei 3 mesi antecedenti la presentazione della domanda preliminare amministratori di imprese, anche se inattive, e i titolari di partita IVA

L’impresa nascente dovrà avere una delle seguenti forme giuridiche:  ditta individuale, società cooperativa con meno di 10 soci, Snc, Sas, associazione tra professionisti, Srl.

SETTORI IN CUI SI POSSONO PRESENTARE PROGETTI DI NUOVA IMPRESA:

Con Nidi si può avviare una nuova impresa nei seguenti settori:

  1. a. attività manifatturiere (le attività agroalimentari sono ammissibili se l’impresa non effettua la prima lavorazione del prodotto agricolo);
  2. b. costruzioni ed edilizia;
  3. c. riparazione di autoveicoli e motocicli;
  4. d. attività di bed & breakfast imprenditoriale e affittacamere;
  5. e. ristorazione con cucina (sono escluse le attività di ristorazione senza cucina quali bar, birrerie, pasticcerie, gelaterie, caffetterie, ecc.);
  6. f. servizi di informazione e comunicazione;
  7. g. attività professionali, scientifiche e tecniche;
  8. h. agenzie di viaggio;
  9. i. servizi di supporto alle imprese;
  10. j. istruzione;
  11. k. sanità;
  12. l. assistenza sociale non residenziale, limitatamente ai servizi indicati dal Regolamento Regionale n. 4/2007;
  13. m. attività artistiche, sportive, di intrattenimento e divertimento (sono escluse le attività delle lotterie,scommesse e case da gioco);
  14. n. attività di servizi per la persona;
  15. o. traslochi, magazzinaggio, attività di supporto ai trasporti, servizi postali e attività di corriere;
  16. p. commercio elettronico. Queste attività per tre anni dalla data dell’ultimo titolo di spesa ammissibile, non potranno svolgere altra attività (anche se non prevalente) di commercio tradizionale al dettaglio o all’ingrosso;

Per le sole società che intendono gestire aziende confiscate è possibile presentare domanda preliminare di accesso alle agevolazioni nei settori del commercio al dettaglio e all’ingrosso e della ristorazione senza cucina.

CONTRIBUTI EROGABILI:

Se si prevede di avviare l’impresa con investimenti da €. 10.000,00 fino a € 50.000,00, l’agevolazione è pari al 100%, metà a fondo perduto e metà come prestito rimborsabile. 
Se si prevede di avviare l’impresa con investimenti compresi tra € 50.000,00 ed € 100.000,00, l’agevolazione è pari al 90%metà a fondo perduto e metà come prestito rimborsabile.
Se prevedi di avviare l’impresa con investimenti compresi tra € 100.000,00 ed € 150.000,00, l’agevolazione è pari all’80%metà a fondo perduto e metà come prestito rimborsabile.
Il limite di investimenti può essere innalzato a 250.000 Euro per le seguenti iniziativi imprenditoriali:

  • passaggio generazionale;
  • rilevamento di impresa in crisi da parte dei dipendenti che intendano salvaguardare la propria occupazione;
  • cooperative sociali assegnatarie di beni immobili confiscati oppure società cooperative di lavoratori dipendenti dell’impresa confiscata.

È inoltre previsto un contributo sulle spese di gestione dei primi sei mesi pari ad € 10.000,00.
NOVITA’ DELL’INIZIATIVA:

Le domande di accesso devono riguardare progetti finalizzati alla nascita di nuove imprese. Pertanto, non saranno ritenute esaminabili domande relative ad iniziative che siano di fatto in continuità operativa e gestionale o che si configurino come rilevamento o ampliamento di imprese preesistenti.

Saranno considerate in continuità rispetto ad imprese preesistenti le iniziative per le quali si verifichi anche solo una delle seguenti condizioni:

  1. a. il rilevamento di una impresa esistente o l’acquisto di ramo di azienda di impresa esistente;
  2. b. la sede operativa individuata, nei 3 mesi antecedenti la data di presentazione della domanda preliminare, sia stata:
  • sede operativa/legale di altra attività impresa operante nel medesimo settore o in un settore connesso, attinente o collegato;
  • adiacente alla sede operativa/legale di altra impresa (il cui titolare o amministratore sia uno dei soci o amministratori dell’impresa proponente o coniuge, parente o affine entro il quarto grado di uno dei soci o amministratori dell’impresa proponente) operante nel medesimo settore o in un settore connesso, attinente o collegato;
  1. c. alla data di presentazione della domanda preliminare, la persona individuata come amministratore del soggetto proponente sia, o sia stato negli ultimi 3 mesi, titolare o amministratore di altra attività operante nel medesimo settore o in un settore connesso, attinente o collegato.

Eccezioni a questa regola generale sono le iniziative riguardanti:

  • rilevamento di azienda preesistente da parenti finalizzato al ricambio generazionale;
  • dipendenti di aziende in crisi che si costituiscono in società o cooperativa per rilevare l’azienda in crisi da cui dipendono;
  • cooperative sociali assegnatarie di beni immobili confiscati
  • imprese, costituite in forma di società, che abbiano firmato l’atto di impegno e regolamentazione dei rapporti nell’ambito del progetto finanziato dall’Avviso pubblico “PIN – Pugliesi Innovativi”.

BENI E SERVIZI FINANZIABILI: 
Tutte le spese (per investimenti e di esercizio) devono essere sostenute dopo la concessione delle agevolazioni ed entro i sei mesi successivi alla data di prima erogazione.

Sono ammissibili le seguenti spese per investimenti al netto dell’IVA:

  1. a. arredi, macchinari, impianti di produzione e attrezzature varie, nonché automezzi nei casi in cui gli stessi siano di tipo commerciale,
  2. b. spese per opere edili e di ristrutturazione (che comprendono anche gli infissi, gli impianti elettrici, termo-idraulici, di condizionamento e climatizzazione, telefonici e telematici, di produzione di energia, strutture prefabbricate e amovibili e spese di sistemazione del suolo) sono complessivamente ammissibili entro il limite del 30% dell’importo dell’investimento ammissibile in altri attivi.
  3. c. programmi informatici.

I titoli di spesa (fatture) devono avere un importo imponibile minimo di 500,00 euro.

  1. 3. Sono ammissibili le seguenti spese di esercizio al netto dell’IVA:
  2. a. spese relative all’acquisto di materie prime, semilavorati, materiali di consumo e di scorte;
  3. b. spese di locazione di immobili derivanti da contratti registrati e, per le sole societˆ cooperative che gestiscono aziende confiscate, le spese di affitto dei beni aziendali;
  4. c. utenze: energia, acqua, riscaldamento, telefoniche e connettività corrisposte direttamente ai gestori sulla base di contratti intestati all’impresa beneficiaria;
  5. d. premi per polizze assicurative;
  6. e. canoni ed abbonamenti per l’accesso a banche dati, per servizi software, servizi “cloud”, servizi informativi, housing, registrazione di domini Internet, servizi di posizionamento sui motori di ricerca, acquisto di spazi per campagne di Web Marketing, Keywords Advertising, Social, Brand Awareness e Reputation; servizi di personalizzazione di siti Internet acquisiti da impresa operante nel settore della produzione di software, consulenza informatica e attivitˆ connesse.

Ad eccezione delle voci di cui ai precedenti punti c. ed e., i titoli di spesa (fatture, ricevute, ecc.) devono avere un importo imponibile minimo di 250,00 euro.

MODALITA’ DI RICHIESTA DELLE AGEVOLAZIONI E TEMPISTICA:
Vi è una preliminare procedura telematica dove si forniscono le prime, ma fondamentali, informazioni sul progetto di impresa che si ha intenzione di realizzare.

Successivamente, per le domande preliminari ritenute congrue e con i giusti requisiti, vi sarà un colloquio
presso Puglia Sviluppo con la predisposizione dell’istanza definitiva e della documentazione necessaria.

Dopo il colloquio, Puglia Sviluppo valuta l’istanza comunicando l’esito con una tempistica abbastanza breve.
Se la domanda è ammessa, ci sarà una convocazione per un incontro durante il quale ci sarà la firma del contratto di agevolazione con la contestuale richiesta di acconto dell’agevolazione pari al 25% delle agevolazioni.
Entro 4 mesi dovranno essere presentate le fatture dei beni corrispondenti alla metà degli investimenti (di cui bisognerà aver pagato almeno la metà) per ottenere la seconda erogazione (e l’ulteriore 50% delle agevolazioni).
Entro 6 mesi dalla prima erogazione si dovrà dimostrare di aver realizzato tutti gli investimenti (e di averne pagato almeno il 75%) presentando la richiesta di terza erogazione (il saldo con l’ultimo 25% delle agevolazioni).
Entro la precedente scadenza, tutti gli investimenti devono essere installati e funzionanti presso la sede della neonata impresa e gli investimenti previsti dovranno essere stati interamente pagati tutte le spese (comprese quelle di gestione) con modalità di pagamento verificabili (assegni, bonifici, carta di credito, bancomat, ecc.), al fine di ottenere anche l’erogazione delle agevolazioni in conto esercizio.

DISPONIBILITA’ FINANZIARIE NECESSARIE DA PARTE DEI PROPONENTI:

Se si prevede un investimento inferiore a 50.000 euro, è necessario disporre solo del 22% per anticipare l’IVA.
Se si prevede un investimento tra 50.000,00 e 100.000 euro, è necessario disporre del 32% (10% di spese non agevolate più il 22% di IVA).
Se si prevede un investimento di importo maggiore di 100.000 euro, è necessario disporre del 42% (20% di spese non agevolate più il 22% di IVA).